David Gilmour ha dichiarato che vendere il catalogo dei Pink Floyd sarebbe un “sogno”, non per il guadagno economico, ma per allontanarsi dalle dispute con l’ex compagno di band, Roger Waters.
Durante un’intervista con Rolling Stone, Gilmour ha affermato che l’idea di vendere il catalogo, che potrebbe valere circa 500 milioni di dollari, lo alletta per “liberarsi dalle decisioni e dagli argomenti che comporta mantenere il gruppo”. Il “bagno di fango” a cui si riferisce è probabilmente legato alla tensione tra lui e Waters, che è esplosa di nuovo recentemente dopo che la moglie di Gilmour, Polly Samson, ha accusato Waters di antisemitismo e di essere un “apologeta di Putin”. Waters ha respinto le accuse, definendole “infiammatorie e selvaggiamente inaccurate”.
La tensione si è riaccesa dopo un’intervista di Waters con il Berliner Zeitung, in cui ha paragonato Israele alla Germania nazista e ha criticato il ruolo degli Stati Uniti nella guerra Russia-Ucraina. Gilmour ha anche definito “noioso” parlare delle sue divergenze con Waters, sottolineando di non avere interesse per il lavoro del suo ex compagno di band dopo la sua uscita dal gruppo. Inoltre, Gilmour sta per pubblicare un nuovo album, ‘Luck and Strange’, il primo dopo nove anni.