Il 7 dicembre 1967, al numero 94 di Baker Street a Londra, nasceva più di un semplice negozio. L’Apple Boutique, frutto della creatività e dell’imprenditorialismo dei Beatles, era una dichiarazione d’intenti, un tentativo di creare un universo parallelo dove arte, moda e musica si fondevano in un’esperienza unica.
Il negozio, con il suo arredamento psichedelico e la vasta gamma di prodotti, era una sorta di manifesto visivo della controcultura di quegli anni. Un luogo dove i giovani potevano esprimere la loro individualità e sfidare le convenzioni. L’inaugurazione, con John Lennon e George Harrison presenti, fu un evento che fece il giro del mondo, attirando l’attenzione dei media e dei fan.
Tuttavia, questa avventura imprenditoriale durò solo pochi mesi. Il 30 luglio 1968, i Beatles decidevano di chiudere la boutique e di regalare tutto ciò che era rimasto. Una scelta che, se da un lato potrebbe sembrare impulsiva, dall’altro rifletteva lo spirito anticonformista del gruppo e la loro volontà di non restare ancorati a un progetto che aveva ormai esaurito la sua funzione.
L’Apple Boutique, pur avendo avuto una vita breve, lasciò un’impronta indelebile sulla cultura pop. Rappresentò uno dei primi esempi di merchandising musicale e anticipò molte delle tendenze che avrebbero caratterizzato il mondo della moda e del design negli anni a venire. Ma soprattutto, fu un’esperienza che arricchì la leggenda dei Beatles, confermando la loro capacità di innovare e di influenzare le masse.