Brian May, dei Queen, si è schierato contro l’uso dell’intelligenza artificiale nella musica, unendosi a una crescente protesta di artisti. La sua preoccupazione nasce dalle proposte del governo britannico di modificare le leggi sul copyright, permettendo alle AI di utilizzare materiale protetto senza licenza.
May teme che sia “troppo tardi” per fermare il “furto” di opere creative, ma sostiene la campagna di sensibilizzazione. Nel 2023, aveva già espresso timori sulla difficoltà di distinguere tra musica umana e AI.
Oltre 1.000 artisti, tra cui Kate Bush e Damon Albarn, hanno protestato con un “album silenzioso”, registrato in spazi vuoti, per evidenziare l’impatto delle modifiche legislative.
Il governo britannico difende le modifiche, affermando che tutelano sia gli sviluppatori AI che i detentori dei diritti. Tuttavia, gli artisti temono la perdita di controllo sul loro lavoro e l’uso non autorizzato delle loro voci.
Kate Bush, Thom Yorke e Paul McCartney sono tra i musicisti che hanno chiesto leggi più severe contro l’uso dell’AI nella musica. Studi recenti prevedono una significativa perdita di reddito per i lavoratori del settore a causa dell’AI.
Piattaforme come Deezer segnalano un aumento di musica generata dall’AI, mentre artisti come Nick Cave esprimono preoccupazione per l’impatto “umiliante” dell’AI sulla creatività.
