Bruce Springsteen: la copertina che cambiò tutto

Il 24 agosto 1978, il numero 272 di Rolling Stone arrivò nelle edicole con una copertina destinata a rimanere impressa nella storia della musica. L’immagine in bianco e nero ritraeva un giovane Bruce Springsteen, il volto segnato da un’espressione malinconica e lo sguardo fisso, a pochi giorni dall’uscita del suo quarto album, Darkness on the Edge of Town.

L’articolo principale, a firma di Dave Marsh, criticò la scelta della casa discografica di non spingere alcuni brani che sarebbero diventati poi storici, evidenziando il conflitto tra il Boss e la sua etichetta discografica. In un periodo in cui il punk e la disco music dominavano le classifiche, Marsh riuscì a cogliere la profondità del cantautore, ribadendo la sua importanza nel panorama rock. Quella copertina e il lungo articolo che la accompagnava contribuirono a consolidare l’immagine di Springsteen non solo come rocker di successo, ma anche come figura complessa e autentica, capace di narrare le speranze e le delusioni dell’America della classe lavoratrice.