Durante la presentazione del libro celebrativo su Buddy Holly, “Words Of Love”, Roger Daltrey ha espresso una profonda preoccupazione per l’attuale panorama musicale. Secondo l’artista, la crescente dipendenza dalla tecnologia, in particolare dall’intelligenza artificiale, sta portando alla perdita dell'”essenza” intrinseca della musica.
Daltrey, incalzato dalle domande insieme a Yungblud e Ronnie Wood dei Rolling Stones, ha sottolineato come, in passato, la creazione musicale fosse un processo più istintivo e meno filtrato dalla tecnologia. A suo parere, l’attuale enfasi sugli strumenti digitali rischia di soffocare il “battito cardiaco” fondamentale che anima la vera musica.
Sebbene Yungblud abbia riconosciuto una fase di controllo da parte delle major discografiche, ha anche evidenziato come le piattaforme social stiano offrendo nuove opportunità per una maggiore autenticità e democrazia nella diffusione della musica. Tuttavia, la riflessione di Daltrey si inserisce in un dibattito più ampio che vede altri artisti, come Keith Richards, Pete Townshend, Jimmy Page e Paul McCartney, esprimere timori simili riguardo all’impatto dell’intelligenza artificiale sul copyright e sulla creatività nel settore musicale. Anche un recente studio ha paventato una significativa perdita di reddito per i professionisti della musica a causa della crescente influenza dell’IA.
