È sempre saggio tenere d’occhio chi è in difficoltà ma ha potenziale. I White Reaper pubblicano nuova musica in un momento strano: sono rimasti in tre e non hanno una sezione ritmica fissa.
Nonostante questa situazione, la band ha trasformato l’angoscia in carburante per le nuove canzoni. Lo si capisce subito con la traccia d’apertura, “Coma”, concisa e arrabbiata. L’album è pieno di inquietudine, con il frontman Tony Esposito che riflette su frustrazioni recenti e le pressioni della vita. In pezzi come “Blink”, le sue parole esprimono un profondo senso di disillusione.
Brani come “Freakshow” ed “Eraser” sono energici e piacevoli; non sono innovativi, ma funzionano bene. La vetta è raggiunta da “Honestly”, un momento in cui la band prova ad andare oltre. Alcuni lievi elementi elettronici fanno pensare agli scozzesi Dead Pony, anche se si vorrebbe che i White Reaper avessero osato di più in questa direzione.
Questo quinto album segna un nuovo inizio per il trio. Non hanno voluto fare grandi esperimenti al di fuori del loro garage punk, ma hanno comunque offerto una solida mezz’ora di ciò che sanno fare meglio. Sebbene sia prevedibile, “Only Slightly Empty” è più sostanzioso di quanto sembri e fornisce abbastanza pop rumoroso per tracciare il loro futuro.
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