La causa intentata da Spencer Elden, noto per essere il bambino nudo raffigurato sull’iconica copertina dell’album “Nevermind” dei Nirvana, contro i membri sopravvissuti della band e gli eredi di Kurt Cobain, è stata nuovamente respinta.
Il giudice Fernando M. Olguin ha stabilito che l’immagine, utilizzata per il successo discografico del 1991, “non è pornografia infantile”.
Nella sentenza, il magistrato ha chiarito che né la posa, né il contesto suggeriscono un comportamento sessualmente esplicito, paragonando l’immagine a una comune foto di famiglia di un bambino che fa il bagno.
La decisione sottolinea che la nudità non è sufficiente a sostenere l’accusa, a meno che non sia associata a circostanze che rendano la rappresentazione lasciva o sessualmente provocatoria.
Il giudice ha anche evidenziato come Elden, ormai ultra-trentenne, abbia in precedenza accolto e tratto beneficio economico dalla sua presenza sulla copertina, definendosi il “bambino dei Nirvana” e firmando cimeli.
Tali azioni, secondo Olguin, sono “difficili da conciliare” con l’affermazione di aver subito gravi danni a causa della copertina.
Elden aveva intentato la sua causa originale nell’agosto 2021, la quale ha rappresentato il suo terzo tentativo di citare in giudizio la band per presunta pedopornografia e mancato consenso.
Una precedente sentenza del settembre 2022 aveva respinto le richieste per violazione dei termini di prescrizione.
Tuttavia, dopo un ricorso del 2023, il tribunale aveva ripristinato la causa, aprendo la strada a una nuova valutazione sulla prescrizione, ma senza esprimersi sulla classificazione dell’immagine come pornografia.
Nonostante le richieste di Elden di censurare la copertina per le ristampe, come quella per il 30° anniversario, i Nirvana hanno mantenuto ferma la loro posizione.
Il batterista Dave Grohl aveva anche fatto notare che Elden ha un tatuaggio basato sull’artwork di Nevermind.
Nel frattempo, i Nirvana hanno celebrato il 30° anniversario di “In Utero” nel 2023, con il bassista Krist Novoselic che ha parlato in diverse interviste dell’eredità del gruppo.